Carissime/i
per quanto possa essere poco significativo il pensiero sull’Ucraina espresso da un semplice Presidente Acli, mi è parso comunque opportuno rivolgermi a voi tutti in merito a quanto sta succedendo nella nostra fragile Europa.
Da giorni, ci giungono tante notizie, sempre più preoccupanti sulla situazione di guerra in Ucraina, che, per alcuni, parrebbe ancora lontana geograficamente e militarmente, quasi da lasciarci indifferenti, ma che invece ci riguarda e ci riguarderà, per molto tempo ancora.
Mi astengo dall’entrare nei “giochi” geopolitici e finanziari nelle strategie più o meno risolutive, altrimenti renderei la lettura della guerra in atto ancora più caotica e tragica di quanto, purtroppo, già non sia.
Sono rimasto positivamente impressionato dall’atteggiamento risoluto e dalla decisione del Presidente Zelensky, di non dimettersi e di non accettare il “passaggio” americano per salvare lui e la sua famiglia.
Una preziosa testimonianza universale, ma soprattutto per il popolo ucraino, che con lui ha deciso di combattere con ogni mezzo per salvare la Democrazia, la Libertà e riportare la Pace.
Pace che Papa Francesco, da sempre invoca per tutto il mondo, ma in modo particolare adesso per l’Ucraina, attivando la Santa Sede alla ricerca di iniziative diplomatiche e promuovendo, per mercoledì 2 Marzo, una impegnativa giornata di digiuno e preghiera affinchè il Dio della vera Pace illumini il cuore e la mente dell’oppressore.
A conclusione della giornata, alle ore 21.00, insieme alle donne ucraine presenti a Cerro, nella chiesa parrocchiale, si reciterà il Santo Rosario, in segno di condivisione alle sofferenze e alla lontananza dai loro familiari, genitori, mariti, figli e nipoti, rimasti imprigionati nelle aree colpite dai bombardamenti.
Anche le Acli nazionali ci invitano ad aderire alla sollecitazione di Papa Francesco e chiedono come primo segno di partecipazione, di esporre, all’esterno delle sedi Acli, dai balconi, sulle recinzioni, ecc., la bandiera della Pace.