13 SETTEMBRE 2023
Il 2 ottobre non è solo scadenza per il 730, ma scade anche l’inedita forma di ravvedimento operoso introdotta “one shot” dall’ultima Legge di Bilancio per sanare (appunto entro lo stesso termine del modello 2023) le cosiddette dichiarazioni “infedeli” relative al periodo d’imposta 2021 e a quelli precedenti, purché le violazioni – come da sempre statuito dalle regole del ravvedimento – non siano state già formalmente contestate dall’amministrazione.
Regolarizzare tali dichiarazioni, fallate da errori od omissioni che hanno inciso sul debito fiscale non correttamente versato, comporterà oltre al naturale pagamento della maggiore imposta e dei relativi interessi, anche una sanzione ultra-leggera, ridotta a 1/18 del minimo irrogabile (per assistenza è possibile rivolgersi a CAF ACLI).
Ravvedimento speciale: entro 2 ottobre imposta e sanzione
Come sappiamo, l’istituto del ravvedimento operoso (introdotto nel 1997) prevede un suo calendario e delle tempistiche prestabilite: quindi, per rendere l’idea del raffronto tra un normale ravvedimento e quello “speciale” disposto dalla manovra 2023 fino al 2 ottobre, si può mettere in evidenza che tra le varie gradazioni di ravvedimento la misura usuale della sanzione più lieve è sempre pari a 1/10 dell’imposta dovuta (se pagata entro 30 giorni dalla data di scadenza dell’adempimento), mentre in occasione di questi “saldi” di ravvedimento “speciale” viene appunto ridotta a 1/18.
Ravvedimento speciale: cosa si deve fare?
Sarà dunque necessario entro il 2 ottobre (perché il 30 settembre cade di sabato) presentare un Modello REDDITI integrativo per mettere una toppa sulle irregolarità o le omissioni commesse nelle dichiarazioni presentate fino all’anno scorso, quindi dal 2022 (relative all’anno d’imposta 2021) all’ingiù (2021 per il 2020, 2020 per il 2019 e così via). Il punto, insomma, è che deve esserci all’origine una dichiarazione validamente presentata.
Ravvedimento speciale: perché si deve fare?
Le irregolarità ed omissioni sotto la lente del ravvedimento “speciale” possono essere quelle che di solito sono all’ordine del giorno quando si fa un 730: ad esempio aver inserito una detrazione o deduzione che in realtà non spettava, oppure un figlio o un genitore messi a carico che però non lo erano, oppure non aver inserito una CU relativa a un reddito percepito in quell’anno d’imposta la cui omissione ha fatto abbassare la soglia dell’imponibile.
Ravvedimento speciale: cosa si deve pagare?
Nello stesso tempo, ai fini del ravvedimento speciale, oltre alla consegna del modello integrativo, si dovrà effettuare il pagamento in prima rata o unica soluzione:
- dell’imposta;
- degli interessi dovuti;
- delle sanzioni, ma appunto in misura ridotta a un 1/18 del minimo edittale previsto dalla legge.