Tra le varie possibilità di accesso al pensionamento anticipato, i Lavoratori Precoci hanno requisiti ben precisi per poterne beneficiare.
Chi sono i Lavoratori Precoci?
I lavoratori precoci sono coloro che hanno iniziato da giovanissimi l’attività lavorativa: per essere riconosciuti tali, devono avere iniziato ad avere i contributi previdenziali prima del 1/1/1996 e poter far valere nella propria posizione assicurativa almeno un anno di contributi previdenziali accreditati prima di aver compiuto il 19° anno di età.
Per questa tipologia di lavoratori è previsto l’accesso alla pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.
Per accedere a questo beneficio è necessario procedere presto alla ricognizione della propria storia previdenziale con i nostri operatori presso le sedi del Patronato ACLI e richiedere la certificazione da parte dell’INPS dello status di “precoce”.
Oltre ai requisiti illustrati in premessa, i “precoci” devono trovarsi in una delle seguenti condizioni:
- stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
- aver svolto attività usuranti per almeno 7 anni negli ultimi 10 precedenti la domanda;
- essere in possesso di un’invalidità pari o superiore al 74%;
- assistere da almeno sei mesi un familiare (coniuge, o parente di primo grado) convivente affetto da handicap in situazione di gravità;
- rientrare in una delle categorie “lavori gravosi”.
Incumulabilità della pensione dei lavoratori precoci
La pensione anticipata per i lavoratori precoci non è cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo prodotti in Italia o all’estero, limitatamente al periodo di anticipo rispetto ai requisiti vigenti per la generalità dei lavoratori (67 anni di età previsti per la pensione di vecchiaia).