Nell’ISEE dei genitori i figli a carico non conviventi

28 FEBBRAIO 2025

Nostro figlio maggiorenne – che non convive più con noi – può dirsi ancora parte del nucleo familiare? La domanda arriva puntualmente ogni anno, e forse ancor più puntuale di una cartella fiscale. Chi lavora in un CAF, e svolge assistenza sull’ISEE, se la sarà sentita porre migliaia di volte. Cerchiamo allora di fare chiarezza: i figli maggiorenni non conviventi, fanno o non fanno parte del nucleo dei genitori? Dipende: vediamo perché e da cosa, facendo comunque presente che per avere assistenza sull’elaborazione della DSU ISEE è possibile affidarsi ai consulenti di CAF ACLI.

ISEE 2025: le regole dei figli non conviventi

Anzitutto è bene specificare che parliamo di ISEE ordinario, non di quello universitario, che al contrario si basa su tutt’altri criteri (per l’esattezza su dei requisiti di autonomia dello studente rispetto ai genitori, economici sì, ma non solo). Quindi, tornando alla domanda iniziale, il dubbio si pone nel caso in cui siano i genitori a trovarsi nella necessità di fare un ISEE per conto loro, e non sappiano appunto se includere o meno i figli nella DSU, cosa che ovviamente andrebbe ad incidere parecchio sull’indicatore, determinando il diritto o meno a una certa prestazione.

Di base, la condizione che potrebbe favorire il distaccamento del figlio maggiorenne dal nucleo genitoriale è lo spostamento della sua residenza. Ma si tratta appunto di un primo aspetto. Ci sono infatti altre due variabili che pesano: l’essere o meno a carico oppure coniugati. Fino al 2023 avrebbe invece pesato anche l’età – maggiore o uguale a 26 anni – cosa che ormai da un anno, cioè dal 1° gennaio 2024, è decaduta.

Andando perciò a fare una DSU ISEE nel 2023, se il figlio non convivente e con una residenza separata rispetto all’abitazione dei genitori avesse avuto più di 26 anni (in pratica bastava considerare il compimento o meno dell’età), avrebbe comunque formato un nucleo indipendente pur essendo fiscalmente a carico. Al contrario, i figli fino a 26 anni non ancora compiuti, fiscalmente a carico e con residenze distinte, sarebbero invece finiti nel calcolo del nucleo genitoriale.

ISEE 2025: come calcolare i figli maggiorenni a carico

Dal 2024, invece, queste regole sono cambiate. Il discrimine dell’età è infatti venuto a cadere, ragion per cui, tanto i figli che non hanno ancora compiuto 26 anni quanto quelli che li hanno già compiuti, se fiscalmente a carico, residenti in un’altra abitazione e non coniugati, sono comunque “attratti” nel nucleo dei genitori. Cioè in buona sostanza, in base ai nuovi criteri, qualsiasi figlio maggiorenne non convivente coi genitori, ma che risulti fiscalmente a loro carico, fa parte del loro nucleo ISEE. Se fosse invece coniugato la cosa cambierebbe, perché ovviamente andrebbe considerato l’altro coniuge.

Figli a carico: regole diverse prima e dopo i 24 anni

Vale allora la pena ricordare che in base alle soglie di carico fiscale, i figli fino a 24 anni possono essere considerati a carico entro un reddito annuo pari a 4.000 euro, mentre dai 25 in su la soglia reddituale di carico si uniforma a quella di tutti gli altri familiari, ovvero 2.840,51 euro annui.