Non una nuova domanda, ma l’ISEE 2024 quello sì, eccome se serve. Nel messaggio n. 15 del 2 gennaio, l’INPS ha infatti reso noto che per le erogazioni dell’Assegno Unico Universale 2024, “in applicazione del principio di semplificazione”, i nuclei familiari con figli a carico che abbiano già trasmesso un’istanza che nel frattempo non sia “decaduta, revocata, rinunciata o respinta”, potranno tranquillamente evitare di trasmetterne una nuova; al tempo stesso, però, si legge nel messaggio, “ai fini della determinazione dell’importo della prestazione sulla base della corrispondente soglia ISEE, è comunque necessaria la presentazione di una nuova Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU) per il 2024, correttamente attestata”.
Assegno Unico Universale 2024 calcolato in base all’ISEE?
Per dirla in breve, se l’istanza è ancora valida, e quindi si è già beneficiari di Assegno Unico e non vi sono variazioni da comunicare riguardo al nucleo, non serve rifare da capo la trafila di richiesta per la prestazione 2024, dato che il regolamento non prevede che le domande vadano rinnovate con cadenza annuale. Serve piuttosto l’ISEE – questo sì – per verificare l’esatta entità della prestazione cui si ha diritto, dal momento che l’erogazione varia a seconda dell’indicatore economico familiare, la cui dichiarazione (DSU) scade automaticamente tutti gli anni allo scoccare del 31 dicembre: se quindi le DSU fatte nel 2023 erano state calcolate in riferimento ai redditi e patrimoni del nucleo del 2021 (l’ISEE guarda sempre a due anni prima), adesso andranno ricalibrate in riferimento al 2022 (per assistenza sul calcolo è possibile rivolgersi alle nostre sedi CAF ACLI oppure online tramite myCAF).
Assegno Unico Universale: perchè serve l’ISEE 2024?
E se non facessi l’ISEE 2024 cosa accadrebbe? Mi toglierebbero l’Assegno? Questo no, l’Assegno continuerebbe a essere versato, ma nella sua misura minima, sebbene il nucleo potrebbe aver diritto a un importo maggiore. “In assenza di ISEE – precisa infatti l’INPS – l’importo dell’Assegno unico universale sarà infatti calcolato a partire dal mese di marzo 2024 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa. Qualora però la nuova DSU fosse presentata entro il 30 giugno 2024, gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2024 con la corresponsione dei dovuti arretrati”. Il messaggio fa riferimento a marzo 2024 perché è proprio da quel mese che scattano le nuove annualità dell’Assegno, il cui debutto ufficiale è avvenuto il 1° marzo 2022. Quindi in pratica le mensilità di assegno che verranno pagate a gennaio e febbraio 2024 rientrano di fatto nella vecchia annualità “2023”, ma necessitano comunque della nuova DSU ISEE.
Assegno Unico Universale 2024: quando verrà pagato
Il messaggio infine rende noto anche il calendario dei pagamenti mensili dell’Assegno per il periodo gennaio-giugno 2024:
- 17, 18, 19 gennaio
- 16, 19, 20 febbraio
- 18, 19, 20 marzo
- 17, 18, 19 aprile
- 15, 16, 17 maggio
- 17, 18, 19 giugno.
In caso di prima domanda, l’erogazione partirà nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda medesima.