11 OTTOBRE 2023
Morto un 730 se ne fa – forse – un altro. Potrebbe essere necessario laddove ci si accorga che qualcosa è andato storto nell’elaborazione del modello originario, il cui termine per il 2023 è scaduto il 2 ottobre. Ecco che allora subentrerebbe il cosiddetto 730 integrativo, la cui fase di presentazione scade come di consueto il 25 ottobre (per avere l’assistenza CAF ACLI potete contattare le nostre sedi).
730 integrativo: quando va fatto?
Attenzione però, perché il 730 integrativo è possibile farlo solo in alcuni casi, vale a dire in presenza di errori che non abbiano alterato l’esito fiscale della dichiarazione, quindi errori che non abbiano influito sui valori finali dell’imposta o dell’eventuale credito, oppure di errori che abbiano sì alterato l’esito del 730, ma pur sempre a sfavore del contribuente, cioè in pratica quando l’errore è andato non a vantaggio bensì a discapito del contribuente, che dunque con l’integrativo potrà recuperare in tempi rapidi.
730 integrativo: come si presenta?
Domanda classica: è possibile trasmettere un integrativo autonomamente, come se fosse un normale 730 precompilato, oppure devo per forza affidarmi a un CAF/commercialista? In linea di massima la presentazione autonoma non è possibile come per i precompilati che si trasmettono entro settembre, quindi con ogni probabilità sarà necessario affidarsi a un intermediario come CAF ACLI.
730 integrativo: le tre tipologie
Distinguiamo però le diverse casistiche in modo da fare chiarezza. Il 730 integrativo presuppone infatti tre diverse tipologie di modello che variano a seconda dell’errore commesso nella dichiarazione originaria. Abbiamo allora il modello di tipo:
- “01” (cioè il codice numerico da inserire sul frontespizio per distinguere appunto la tipologia di integrativo), qualora la correzione fosse effettuata solo per modificare determinati redditi dichiarati in misura superiore rispetto a quelli effettivamente percepiti, oppure per inserire oneri detraibili/deducibili dimenticati in precedenza;
- “02”, se invece si dovessero rettificare soltanto i riferimenti del sostituto d’imposta;
- “03”, se le rettifiche riguardassero sia i dati del sostituto che i redditi computati in eccesso o le voci detraibili/deducibili.
Quindi, per rispondere con esattezza alla domanda “come lo trasmetto?”, va detto che l’unica casistica nella quale il contribuente potrebbe fare a meno di rivolgersi all’intermediario (CAF o commercialista che sia) è il modello di tipo “02”, cioè per correggere unicamente il quadro del sostituto d’imposta, e solo – attenzione – se il 730 originario fosse già stato trasmesso in via autonoma tramite il sito dell’Agenzia. In tutti gli altri casi – modelli “01” e “03” – la trasmissione autonoma non è fattibile, quindi servirà un intermediario. Trattandosi oltretutto di errori che hanno inciso sull’esito contabile della dichiarazione, occorrerà tutta la documentazione che dimostri la necessità di mettere mano al modello.
730 integrativo: attenzione agli errori
Ma quali sono gli errori che vengono commessi con maggiore frequenza? Senza dubbio a farla da padrone è la correzione del rigo E1, quello delle spese sanitarie tanto per intenderci. L’esempio più classico è quello della ricevuta medica o degli scontrini farmaceutici che “riemergono” improvvisamente dalla tasca del cappotto o dal cassetto del comodino quando ormai il 730 è già bello che trasmesso.
Ma in molti altri casi l’incremento della detrazione deriva dalla correzione dei carichi fiscali spettanti, soprattutto quando ci sono i figli di mezzo. In effetti, quando ci si accorge che conviene attribuire a un genitore piuttosto che all’altro il 100% della detrazione relativa a un figlio a carico, conseguentemente anche le eventuali detrazioni sulle spese mediche del figlio andranno riproporzionate; oppure vi sono altre situazioni in cui può capitare di scoprire che un familiare ritenuto fiscalmente “autonomo” avrebbe in realtà potuto essere messo a carico, perché detentore di un reddito non superiore alla soglia di 4.000 o 2.840,51 euro annui.
Tutto questo, insomma, per dire che l’errore è più probabile di quanto sembri, e che una distrazione o una dimenticanza possono capitare con facilità. Se allora non foste pronti a mettere la mano sul fuoco per quanto dichiarato sul 730/2023, un ripasso veloce sulla documentazione e sulle fatture potrebbe non essere una cattiva idea. Anzi.