C’è però, come accennavamo, la casistica dei “transfughi” dal 730 che raccoglie quei dipendenti o pensionati i quali, non avendo fatto il 730 pur avendone l’obbligo, oppure avendo la necessità di correggere degli errori commessi nel 730, hanno tempo fino al 30 novembre per mettere in regola la propria posizione (per chi ne avesse bisogno CAF ACLI fornisce assistenza in sede oppure online tramite l’area myCAF). Nel caso specifico di chi ancora adesso si trova a dover correggere il 730, tale possibilità avrebbe anche potuto essere colta nella “finestra” temporale fino al 25 ottobre, termine di presentazione del 730 integrativo nei casi di errori commessi dal contribuente a suo danno, cioè ad esempio dichiarando erroneamente un reddito più alto o dimenticando qualche onere che spettava detrarre o dedurre.
Passato però il 25 ottobre, il 30 novembre rimane l’ultimo traguardo entro il quale trasmettere quella che in gergo tecnico viene chiamata una dichiarazione “correttiva nei termini”, cioè un modello che serve a sostituirne un altro, ma pur sempre entro la scadenza canonica dell’annualità fiscale. Quindi, in questa settimana e poco più che ci separa dal 31/11, hanno la possibilità di rimediare agli errori dichiarativi nel 730, i contribuenti che nella dichiarazione presentata in estate si sono dimenticati di inserire qualche reddito o magari ne hanno “accentuato” qualcun altro per errore, idem per coloro che non hanno inserito delle agevolazioni spettanti o al contrario se le sono attribuite nonostante non spettassero.
Insomma, in un caso o nell’altro il REDDITI correttivo nei termini è la soluzione da adottare. Soluzione oltretutto che permetterebbe, laddove dal modello correttivo emergesse un maggior credito, di sfruttare quest’ultimo in compensazione col Modello F24, ad esempio in vista del saldo IMU che scade il 16 dicembre. Se invece il contribuente non avesse in programma dei pagamenti da effettuare a stretto giro, il credito potrebbe comunque essere recuperato col 730 del prossimo anno.
E se si mancasse anche l’appuntamento del 30? A quel punto dalla “correttiva nei termini” si passerebbe alla dichiarazione integrativa, che però nella sostanza non cambia, visto che il fine correttivo è il medesimo. L’integrativa ha un raggio temporale lunghissimo, perché può essere presentata entro il quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione originaria, quindi, nella fattispecie, per integrare un 730/2022 errato si avrà tempo fino al 31 dicembre 2027.
21 Novembre 2022